Acli: si consolida il clima di dialogo con le Istituzioni sulla legge di riforma dei patronati

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E' positivo il giudizio a termine del Seminario nazionale del Patronato Acli promosso a Roma l'11 e 12 febbraio alla presenza del Ministro Poletti e di numerosi esperti

"Dopo mesi di confronto, a tratti anche complicato, fra Patronati e Governo, che ha portato ad una riduzione dei tagli inizialmente previsti nella legge di stabilità, si consolida il clima di dialogo mentre procede l'attuazione della riforma dei Patronati". E' positivo il giudizio delle Acli a termine del Seminario nazionale del Patronato Acli promosso a Roma l'11 e 12 febbraio.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, intervenendo al seminario, è infatti convenuto sul fatto che "i Patronati hanno una forte ragion d'essere tra i cittadini, per costruire una società più coesa".
"Dobbiamo costruire il massimo della complementarietà tra società, stato e mercato, senza diffidenze e senza accondiscendenze. - ha sottolineato il Ministro - I Patronati sono importantissimi in un'ottica di welfare che punti a cambiare logica, passando dal trasferimento monetario alla presa in carico dei cittadini in difficoltà".

Dagli interventi di vari esperti e tecnici dei patronati Cepa, di Inps e Inail sono emersi numerosi dati che confermano l'utilità sociale dei Patronati, a fronte di costi assai contenuti, e l'attualità del loro sistema di mutualità che consente di offrire servizi gratuiti anche ai cittadini più deboli.
"Il Patronato del futuro – ha affermato Paola Vacchina, Presidente del Patronato Acli - sarà non solo patrocinio di pratiche, ma sempre di più patrocinio di percorsi di emancipazione, di cittadinanza, di intrapresa: patrocinio di progetti che rendano buona la vita personale e solidale e coesa la vita sociale".

E proprio in questa direzione le Acli, con il Presidente Giovanni Bottalico, confermano la propria disponibilità a concorrere alle prospettive di collaborazione aperte dalla legge di riforma dei Patronati e a "contribuire a un disegno complessivo di welfare, che si ponga come obiettivo quello di invertire la tendenza all'aumento delle disuguaglianze che si è manifestata con la crisi, e di ridistribuire la ricchezza sotto varie forme, non solo economiche, per creare le condizioni di sicurezza e coesione sociale che concorrono a far ripartire l'economia".

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