Bando PNRR su Aree interne: guida per l'uso

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Cosa c'è da sapere riguardo all'Avviso pubblico che destina 500 milioni di euro alle infrastrutture e ai servizi sociali, prorogato al 15 giugno

È ancora possibile presentare le candidature al Bando PNRR sulle aree interne, promosso dal Ministero per il Sud e la coesione territoriale, che mette a disposizione 500 milioni di euro per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne (www.agenziacoesione.gov.it/bandi-agenzia/avviso-pubblico-per-la-presentazione-di-proposte-di-intervento-per-servizi-e-infrastrutture-sociali-di-comunita-da-finanziare-nellambito-del-pnrr/)

Viste le molte richieste di partecipazione arrivate, il Bando, che doveva scadere lo scorso 16 maggio, è stato prorogato alle 14.00 del 15 giugno, con la raccomandazione ai Forum regionali e agli ETS di contattare i Comuni delle aree interne per sollecitare la presentazione di progetti. Ma come funziona nello specifico il Bando?

Anzitutto, l'intervento è inserito all'interno della Missione 5 (“Coesione e Inclusione”) del PNRR, ed è rivolto a promuovere soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale, aumentando il numero di destinatari dei servizi, la qualità dell'offerta o facilitando il collegamento e l'accessibilità ai territori in cui si trovano i servizi stessi. L'obiettivo è di fornire servizi sociali ad almeno 2 milioni di cittadini residenti nelle aree interne.

I Comuni ricadenti nelle cosiddette “Aree Interne” (intermedi, periferici, ultraperiferici) come individuati nella mappatura delle aree interne 2021-2027 (https://bit.ly/3MTP8QG) potranno quindi presentare, entro il termine sopra indicato, fino a tre proposte progettuali e nei limiti dei massimali di seguito indicati (dati dalla somma degli importi dei progetti presentati):

- per i Comuni con numero di abitanti fino a 3.000 unità, 300.000,00 euro;

- per i Comuni con numero di abitanti da 3.001 a 10.000 unità, 1.000.000,00 euro;

- per i Comuni con numero di abitanti da 10.001 a 30.000 unità, 2.000.000,00 euro;

- per i Comuni con numero di abitanti oltre 30.001 unità: 3.000.000,00 euro.

Quindi, ad esempio, un Comune di un’area interna con un numero inferiore o uguale a 3.000 abitanti potrà presentare una proposta progettuale per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali della propria comunità, ma anche presentarne 2 o al massimo tre, avendo cura però di non superare il limite massimo di 300.000 euro, quale somma totale delle varie proposte progettuali presentati (sia essa 1 ovvero siano 2 o 3).

Oltre ai Comuni possono presentare le proposte progettuali: gli Enti pubblici del settore sanitario, le cui attività ricadono nel territorio dei Comuni delle Aree Interne sopra indicate (es. Aziende Sanitarie) e altri soggetti pubblici, la cui proposta progettuale preveda attività che si svolgano nel territorio del Comune dell’Area interna come sopra individuato. Tali differenti possibili enti proponenti potranno, come previsto per i Comuni, presentare fino a 3 proposte progettuali, ma nel limite massimo complessivo i 5.000.000,00 di euro.

Sono ammissibili progetti che abbiano ad oggetto: lavori pubblici, forniture di beni e/o servizi o entrambe le categorie. Nondimeno saranno valutati in maniera prioritaria (e con una specifica premialità) proposte progettuali rientranti nei seguenti ambiti, anche cumulabili fra loro:

- servizi di assistenza domiciliare per gli anziani e relative infrastrutture;

- infermiere e ostetriche di comunità e relative infrastrutture;

- rafforzamento dei piccoli ospedali (quelli senza pronto soccorso, servizi di base - cioè radiologia, cardiologia, ginecologia - o centri ambulatoriali);

- infrastrutture per l’elisoccorso;

- rafforzamento dei centri per disabili;

- centri di consulenza, servizi culturali, servizi sportivi;

- accoglienza dei migranti e relative infrastrutture.”

Possono essere oggetto di interventi solo edifici e/o infrastutture di proprietà pubblica (art. 7 c. 6 dell’Avviso) e tali immobili devono essere liberi da ipoteche, atti di pignoramento e qualsiasi altra annotazione pregiudizievole alla realizzazione dell’intervento.

L'ente potrà presentare una domanda per ciascuna delle proposte progettuali che vuole avanzare e gli interventi dovranno concludersi entro il 30 giugno 2025. Per partecipare occorre caricare la domanda sull'apposita piattaforma telematica raggiungibile all'indirizzo https://www.agenziacoesione.gov.it/bandi-agenzia/, avendo cura di indicare la destinazione d’uso della struttura interessata dall’intervento, il bacino di utenza della proposta progettuale in termini di numero di popolazione potenzialmente servita dall’infrastrutturazione sociale oggetto della proposta.

In tale contesto sarebbe auspicabile che gli Enti Pubblici interessati provvedano a coinvolgere gli Enti del Terzo Settore, sia nelle attività propedeutiche alla presentazione dei progetti, (ovvero alla co-programmazione), sia nelle successive fasi attuative, (ovvero alla co-progettazione) o attraverso le altre forme previste dalla vigente normativa in materia, nel rispetto del principio di “amministrazione condivisa”.

Tags: Terzo settore, Politiche sociali, Territorio nazionale