“Economia Circolare e Cooperative di inserimento lavorativo in Emilia-Romagna”, l'Atlante curato da Legambiente

foto convegno

Al centro del documento, realizzato in collaborazione con Legacoop e Confcooperative Emilia-Romagna, il ruolo del Terzo settore nel coniugare ambiente, lavoro e inclusione sociale

Lo scorso lunedì 22 novembre è stato presentato a Bologna, presso l'Auditorium Fondazione Golinelli, l'Atlante “Economia Circolare e Cooperative di inserimento lavorativo in Emilia-Romagna”, realizzato da Legambiente in collaborazione con legacoop e Confcooperative Emilia-Romagna.

Il documento è frutto di una ricerca che ha analizzato nello specifico le cooperative di tipo B dell’Emilia-Romagna, avvalendosi di un questionario su base volontaria a cui hanno partecipato realtà di tutta la Regione.

Dallo studio emerge in maniera significativa l’evidenza che le cooperative coprono in modo virtuoso diversi segmenti della filiera dell’economia circolare: dalla prevenzione alla raccolta, dalle operazioni preliminari al riciclaggio, arrivando nei casi più strutturati al compimento dell’End of Waste (cioè alla produzione di nuove materie prime partendo dai rifiuti), mettendo in campo soggetti che presentano un coefficiente di competenze e professionalità di alto livello tecnico. Degli oltre 6.000 addetti totali censiti del campione dello studio sono quasi 2.000 i lavoratori impiegati a vario titolo nel settore dei rifiuti. I dati dimostrano infatti che il numero più consistente di addetti dell’economia circolare è legato alle raccolte differenziate, in particolare alle modalità di porta a porta.

L’aspetto sociale, nel contesto delle cooperative analizzate, non è sicuramente secondario: il numero di soggetti svantaggiati coinvolti supera infatti le 2.100 unità, secondo quanto previsto dagli inserimenti regolati dalla legge n.381 del 1991 e in parte da quelli della LR 14/2015. Si tratta di normative fondamentali, che hanno consentito alle cooperative di coniugare ambiente e inclusione sociale.

«Le esperienze raccolte rappresentano molti dei settori su cui più ci sarà da lavorare per dare corpo agli obiettivi europei sull’Economia Circolare. – ha dichiarato Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – In particolare: i centri del riuso, i laboratori di disassemblaggio dei RAEE e quelli artigianali di riparazione o di recupero di scarti di produzione, il compostaggio domestico e di comunità volto ad evitare l’immissione degli scarti organici nel circuito di raccolta. Ma è importante anche fare un cenno alle ciclofficine e a tutte le attività di promozione della mobilità dolce che le accompagnano, e le tante cooperative impegnate nella manutenzione del verde urbano e nell’agricoltura sociale e sostenibile. Procedure dalla forte eterogeneità, difficili da meccanizzare, con una necessaria componente manuale, ma non per questo meno rilevanti da un punto di vista dei risultati ambientali».

Sull'importanza e la specificità delle cooperative sociali di inserimento lavorativo per quanto riguarda le politiche ambientali si è soffermato poi Alberto Alberani, responsabile Settore Coop Sociali Legacoop Emilia-Romagna: «Siamo la realizzazione concreta della parola sostenibilità, e non è necessario fare troppi studi per scoprire come si integra sociale, ambientale, economico; si può fare, lo stiamo facendo, basta visitare una Cooperativa sociale di tipo b per vederlo concretamente».

Mauro Marconi, vicepresidente Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna con delega alle cooperative di tipo B, ha infine sottolineato l'importanza della ricerca in quanto «c'è una scarsa conoscenza di cosa fanno le cooperative di tipo B e se non capiamo come funzionano rischiamo di omologarle alle altre imprese perdendo quello che è il plus che le cooperative sociali possono offrire: l'inclusione sociale e lavorativa e la coesione. Giornate come questa servono per confrontarci insieme ad altri attori nelle diversità delle vedute, per costruire un obiettivo comune che è quello del benessere della comunità.»

L’evento è stato il primo di due appuntamenti nell'ambito dell'edizione 2021 di Ecoforum Emilia-Romagna, che proseguirà giovedì 2 dicembre con un approfondimento sul nuovo Piano Rifiuti in Emilia-Romagna e la presentazione del nuovo dossier Comuni Ricicloni.

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