Confcooperative Emilia Romagna: Francesco Milza confermato presidente fino al 2024

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La decisione dei delegati riuniti nell'Assemblea svoltasi in modalità mista lo scorso 31 luglio. Rinnovato anche il consiglio regionale

Cinquantasei anni, socio e amministratore delegato della cooperativa di servizi logistici San Martino di Piacenza, Francesco Milza inizia così il suo secondo mandato pieno alla guida della ConfCooperative Emilia Romagna, l'associazione che riunisce 1.580 imprese cooperative con 228.000 soci, 86.000 addetti e un fatturato complessivo di 14,2 miliardi di euro. L’Assemblea dei delegati riunitasi lo scorso 31 luglio in modalità mista (con una rappresentanza presente al Palazzo della Cooperazione di Bologna nel rispetto delle norme anti-Covid e la restante parte collegata in diretta streaming), ha infatti riconfermato per altri quattro anni la fiducia al presidente uscente Milza, che guiderà l’Organizzazione regionale fino al 2024.

La votazione si è svolta al termine dell’Assemblea “Costruttori di bene comune. Bisogni che sfidano il futuro” alla quale sono intervenuti in video-collegamento l’arcivescovo di Bologna card. Matteo Maria Zuppi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Presenti, tra gli altri, anche i vertici nazionali di Confcooperative (il presidente Maurizio Gardini, il direttore generale Fabiola Di Loreto, il segretario Marco Venturelli) e i rappresentanti regionali di Legacoop e Agci. Nel corso dell’Assemblea è stato rinnovato anche il consiglio regionale di Confcooperative Emilia Romagna composto da 60 membri (un terzo le donne) e anche il collegio dei revisori dei conti.

"Oggi il futuro si presenta molto più incerto - ha dichiarato Milza al termine delle operazioni di voto - ci aspettano quattro anni difficili, caratterizzati dalle conseguenze economiche e sociali dell’emergenza sanitaria Covid-19. Dovremo ripensare modelli organizzativi, produttivi e di erogazione dei servizi, dimostrando di essere costruttori di bene comune anche in questa situazione”.

Un’indagine interna al sistema Confcooperative Emilia Romagna condotta nelle settimane scorse su un campione rappresentativo di circa 300 cooperative, ha infatti fatto emergere come il 64% abbia attivato gli ammortizzatori sociali a causa dell’emergenza sanitaria e oltre la metà preveda importanti riduzioni di fatturato per il 2020. In particolare, il 35% prevede un calo di un terzo del volume dí affari, il 20% addirittura parla di un calo del 50%. Inoltre, per il 40% delle cooperative queste riduzioni non saranno recuperabili.

“Questi dati ci confermano la drammaticità del momento che stiamo vivendo - ha sottolineato Milza -, eppure è proprio davanti alle difficoltà che la cooperazione ha sempre dimostrato la validità del suo modello economico inclusivo e mutualistico. Le cooperative nascono e si sviluppano laddove intercettano i bisogni delle comunità e vi rispondono generando un’economia sostenibile capace di redistribuire le risorse e ridurre le disuguaglianze. La cooperazione deve farsi trovare pronta sin da subito per questa sfida, insieme agli altri attori economici e alle Istituzioni di ogni livello, alle quali chiediamo sostegno concreto alle imprese a partire da liquidità, investimenti pubblici, vera sburocratizzazione e valorizzazione del sistema integrato pubblico-privato dei servizi”.

Il presidente di Confcooperative ha poi evidenziato l’importanza del Patto per il Lavoro adottato dalla Regione Emilia-Romagna come modello di condivisione costante con le Organizzazioni di categoria, auspicandone la prosecuzione anche in futuro e ricordando come “le decisioni economiche pi˘ importanti prese dalla Regione durante questo periodo così drammatico, così come le posizioni nei confronti del Governo, sono sempre state oggetto di confronto”.

Francesco Milza ha ricordato infine come anche in Emilia-Romagna stia proseguendo il percorso dell’Alleanza delle Cooperative. “Alcune difficolta ci hanno rallentato” - ha detto - ma non ci siamo fermati. Il rapporto con le altre centrali cooperative è costante, a partire dall’attività di rappresentanza che spesso viene portata avanti in maniera condivisa”.

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