Riforma del terzo settore. Sarà davvero #lavoltabuona?

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Il commento del Portavoce del Forum Emilia Romagna Luca De Paoli all'approvazione della Legge delega sul terzo settore

“Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo”. Con queste parole nella notte tra il 12 e il 13 maggio il premier Renzi aveva lanciato su Twitter le Linee guida per la riforma sul terzo settore, aprendo una consultazione con i cittadini e le organizzazioni no profit attraverso la casella e-mail e l’hashtag #terzosettorelavoltabuona.
Sono passati meno di due mesi e le promesse sono state mantenute. Il 10 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di Legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
Si tratta, appunto, di una Legge delega, che propone principi e criteri direttivi generali, che dovranno poi essere realizzati, entro un anno, attraverso i successivi decreti attuativi.

Cinque gli obiettivi salienti.
1. La disciplina, in primis, della costituzione, dell’organizzazione e delle funzioni delle organizzazioni non profit, con lo scopo di promuovere e favorire l’iniziativa del terzo settore.
2.
La semplificazione e l’armonizzazione delle diverse normative in vigore su volontariato e promozione sociale, promuovendo la cultura del volontariato, in particolare tra i giovani.
3. La promozione dell’impresa sociale, semplificando le leggi attuali e ampliandone i settori di attività.
4. L’istituzione di un servizio civile universale coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani, senza più distinzioni tra i ragazzi italiani e quelli di origine straniera.
5. Infine la disciplina delle misure di agevolazione e sostegno economico in favore del terzo settore, introducendo un regime di tassazione agevolato, semplificando le detrazioni sulle donazioni al no profit e stabilizzando il 5 per mille.

Cosa dire? Di certo sono punti ampiamente condivisibili, basti pensare alla grande soddisfazione espressa dal Forum Terzo Settore e da numerosissime organizzazioni no profit di tutto il Paese. Ma al momento si tratta solo di un primo (seppur importante) passo, perché la vera partita, come anticipato, si giocherà sui decreti attuativi. E’ lì che si entrerà nel merito delle diverse questioni.
Che cosa succederà in questa sede? Verranno imposti gli ennesimi “lacci e lacciuoli” al terzo settore o verranno finalmente esaltate la piena libertà e la grande capacità di innovazione proprie di questo mondo? Insomma, sarà davvero questa #lavoltabuona?



(Pubblicato nel Blog del Forum Welfare PD Bologna)

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